Operazione Blackfin

Dal 9 al 13 novembre all’aeroporto di Roma Fiumicino sono stati presenti la Polizia Postale e delle Comunicazioni e Kaspersky Lab per promuovere una campagna sulla cyber-consapevolezza guidata dall’NCA e sostenuta da Europol denominata Operazione Blackfin. Europol, in collaborazione con le Unità per il contrasto ai crimini informatici dei 28 Stati Membri dell’Unione Europea, ha ideato una campagna europea che avrà luogo in diversi paesi e una durata di 7 giorni. Polizia Postale e Kaspersky Lab hanno fornito ai passeggeri in transito informazioni e consigli sulla sicurezza informatica.

L’evento si è svolto contemporaneamente anche in altri Paesi europei, e non solo, con iniziative diverse in ogni location, ma con un obiettivo comune: fornire al pubblico indicazioni utili a proteggere al meglio i propri dispositivi di accesso alla Rete, per contrastare il furto di dati personali e finanziari da parte dei criminali informatici.? Forze dell’Ordine e partner del settore sono stati a disposizione per offrire consigli ai viaggiatori in movimento dalla stazione di Birmingham a quella di Atocha a Madrid, a quella centrale di Bogotá, e nei due scali italiani dove sono stati presenti due desk informativi nelle aree attigue ai gate dei Terminal 1.

La Redazione di Tecna Editrice ha colto l’occasione per rivolgere alcune domande ai due principali rappresentanti.

Tutti gli attacchi del passato che conosciamo si sono dimostrati “trasversali”, coinvolgendo elementi informatici, fisici, umani ed organizzativi ed evidenziando definitivamente la necessità e l’obbligatorietà di un approccio integrato. Questa collaborazione tra Polizia Postale e Kaspersky vuole sottolineare questa problematica?

Roberto Di Legami: L’attuale scenario degli attacchi informatici rilevati, oramai rende imprescindibile un approccio integrato per la sicurezza dei sistemi. Ciò implica l’assoluta necessità di partneship tra il mondo dell’industria dell’IT security e la parte pubblica che istituzionalmente ha la missione di tutelare gli interessi della collettività. Tale fusione di competenze offre, inoltre, una prospettiva multilaterale alla problematica e consente approcci pluridirezionali alle tematiche della cyber sicurezza, messa sempre più in pericolo da dinamiche criminali a matrice eterogenea (comune, organizzata, terroristica) e provenienti da diverse realtà geo-politiche.

Morten Lehn: Noi crediamo che la lotta contro la criminalità informatica sia una responsabilità globale e che debba essere portata avanti sia dal settore pubblico che privato.
I criminali informatici operano in un ambiente senza confini, quindi abbiamo bisogno, inoltre, di combatterli creando relazioni e collaborazioni tra le diverse organizzazioni che operano nelle varie nazioni.
La collaborazione e la condivisione delle informazioni sono due delle armi più potenti che abbiamo in questa lotta, ecco perché Kaspersky Lab lavora a stretto contatto con le organizzazioni di lotta al crimine locale, regionali e globali.

Le piattaforme tecnologiche innovative possono rappresentare un supporto strategico ed operativo alla gestione integrata della sicurezza?

Roberto Di Legami: La rapidità con cui le minacce mutano, rende in breve tempo obsoleto qualsiasi ritrovato tecnologico. Unica soluzione possibile è data, quindi, dalla implementazione di piattaforme strutturate sulle quali innestare di volta in volta i più recenti software, onde rendere possibili continui interventi evolutivi così da potere stare al passo dei tempi imposti dalla rapida evoluzione della minaccia cibernetica.

Morten Lehn: La natura complessa e in continua evoluzione del panorama delle minacce informatiche richiede una competenza tecnica avanzata, ecco perché crediamo che sia fondamentale per le forze dell’ordine dotarsi di piattaforme tecnologiche innovative in grado di contrastare anche le minacce più nuove. Proprio per questo noi di Kaspersky Lab collaboriamo con le forze dell’ordine di vari settori fornendo tecnologie avanzate e servizi di intelligence al fine di combattere efficacemente il crimine informatico e accrescere la sicurezza digitale.

Quanto è importante sviluppare competenze specialistiche per mantenere elevata la capacità di analisi relativa all’adozione di una strategia di convergenza fisico-logica?

Roberto Di Legami: Il fattore umano rimane centrale in tale approccio; è impossibile, infatti, concepire le più evolute piattaforme senza prevederne il corretto governo da parte di manager e tecnici della sicurezza, impegnati in una continuativa attività di specializzazione.

Morten Lehn: Kaspersky Lab, oltre a fornire tecnologie avanzate come intelligence, hardware e software organizza per gli agenti delle forze dell’ordine sessioni di formazione allo scopo di istruirli all’analisi dei malware e alle indagini in ambito digitale.
Questo proprio perché siamo convinti che le competenze specialistiche delle persone siano fondamentali, talvolta più delle tecnologie stesse.

Intervista al Dr. Roberto Di Legami, Direttore Reggente del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni 

Intervista a Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab Italia

Articolo pubblicato sulla rivista ICT Security – Novembre/Dicembre 2015

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