Car-hacking, arresti e sequestri in tutta Europa

Una maxi-operazione delle forze di polizia europee e del Cybercrime Centre (C3N) della Gendarmerie francese ha portato all’esecuzione di numerosi arresti tra Francia, Spagna e Lettonia.

In sinergia con l’Eurojust, agenzia UE per la cooperazione penale, nell’arco di un anno di investigazioni è stato portato alla luce uno schema criminale che aveva già fruttato ingenti profitti: come conferma l’Europol, nei vari Paesi coinvolti sono stati sequestrati beni per il valore di oltre un milione di euro.

Nel mirino le vetture dotate di sistemi di apertura e chiusura keyless prodotte da due case automobilistiche francesi, a cui i responsabili hanno ottenuto l’accesso tramite un software fraudolento ufficialmente commercializzato come “automotive diagnostic solution” su diversi siti web ora oscurati dalle forze dell’ordine.

Lo sviluppatore del software è finito in manette insieme ad altre 30 persone di varie nazionalità. Tra loro i rivenditori – che fornivano agli acquirenti un vero e proprio kit, comprensivo di tablet e chiavi riprogrammate, per poter aprire e mettere in moto le macchine violate – oltre alle persone che hanno materialmente rubato le automobili dalle strade.

Un caso da manuale di crime-as-a-service in uno dei settori nei quali la tecnologizzazione è stata messa in campo frettolosamente ma, spesso, senza le necessarie cautele; e dove negli anni a venire le minacce non potranno che presentarsi sempre più numerose, mirate e sofisticate.

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