Sicurezza Cloud e Modello di Responsabilità Condivisa: Guida Completa 2025

Sicurezza Cloud e modello di responsabilità condivisa: guida completa 2025

Il panorama della sicurezza cloud sta attraversando una trasformazione epocale, con il 99% dei fallimenti di sicurezza attribuiti a errori dei clienti piuttosto che a vulnerabilità dei provider. Questo dato, emerso dalle ricerche Gartner 2024-2025, sottolinea l’importanza critica di comprendere il modello di responsabilità condivisa. La crescita esponenziale degli incidenti di sicurezza cloud (+154% nel 2024) e i costi sempre crescenti dei data breach ($4,88 milioni in media) richiedono un approccio sistematico e informato. La sicurezza cloud non è più una responsabilità esclusiva del provider, ma una partnership strategica che richiede competenze specifiche, governance attenta e implementazione metodica di controlli di sicurezza. Questo report fornisce una roadmap completa per navigare questo ecosistema complesso, dalle basi concettuali fino alle strategie implementative più avanzate.

Fondamenti del Shared Responsibility Model

Il Modello di Responsabilità Condivisa (Shared Responsibility Model) rappresenta il framework fondamentale che governa la sicurezza cloud. Introdotto originariamente da AWS nel 2011, questo modello è diventato lo standard universale per tutti i principali cloud provider. La sua essenza risiede nella distinzione tra “sicurezza del cloud” e “sicurezza nel cloud”, concetti che definiscono chiaramente le responsabilità di ciascuna parte.

Il provider cloud assume la responsabilità della “sicurezza del cloud”, includendo l’infrastruttura fisica, i data center, le reti, i server fisici e l’hypervisor. Questa responsabilità si estende alla protezione fisica delle facilities, al patching dell’infrastruttura di base e alla garanzia di disponibilità dei servizi. Il cliente, d’altra parte, è responsabile della “sicurezza nel cloud”, che comprende la gestione dei dati, l’identità e gli accessi, le configurazioni di sicurezza, il patching dei sistemi operativi guest e la sicurezza applicativa.

Google Cloud ha recentemente evoluto questo concetto con l’introduzione del “Shared Fate” nel 2024, che va oltre la tradizionale divisione delle responsabilità proponendo una partnership più collaborativa. Questo approccio riconosce che la sicurezza efficace richiede cooperazione attiva tra provider e cliente, con blueprint sicuri, guidance proattiva e programmi di protezione dei rischi condivisi.

Le responsabilità condivise includono aree come il patch management, dove il provider mantiene aggiornata l’infrastruttura mentre il cliente gestisce applicazioni e sistemi operativi, e la configuration management, dove entrambe le parti devono coordinare le proprie competenze per garantire configurazioni sicure end-to-end.

Differenze tra IaaS, PaaS e SaaS nel modello di responsabilità

La comprensione delle differenze tra i modelli di servizio cloud è cruciale per implementare correttamente la sicurezza. Ciascun modello presenta una distribuzione diversa delle responsabilità, che influenza direttamente le strategie di sicurezza da adottare.

Infrastructure as a Service (IaaS)

Nel modello IaaS, il cliente assume il maggior livello di responsabilità (95-99% delle violazioni dipendono dal cliente secondo Gartner). Il provider è responsabile esclusivamente dell’infrastruttura fisica, della virtualizzazione e della sicurezza perimetrale. Il cliente deve gestire completamente il sistema operativo guest, inclusi tutti gli aggiornamenti e le patch, il middleware, le applicazioni, i dati e le configurazioni di rete. Esempi includono AWS EC2, dove il cliente deve configurare security groups, gestire chiavi SSH e implementare crittografia EBS, mentre AWS protegge l’hypervisor e l’infrastruttura fisica.

Platform as a Service (PaaS)

Il PaaS presenta una responsabilità intermedia e condivisa più bilanciata. Il provider estende la propria responsabilità includendo il sistema operativo, il middleware, i runtime e i servizi di database gestiti. Il cliente rimane responsabile delle applicazioni, del codice, dei dati e delle configurazioni applicative. In Azure App Service, ad esempio, Microsoft gestisce la sicurezza della piattaforma e il patching dell’OS, mentre il cliente deve assicurare la sicurezza del codice applicativo e configurare HTTPS.

Software as a Service (SaaS)

Nel SaaS, il cliente ha il minor livello di responsabilità. Il provider gestisce l’intero stack tecnologico, inclusa l’applicazione software, la sua sicurezza, i backup e il disaster recovery. Il cliente è responsabile solo dei dati, delle configurazioni dell’applicazione e della gestione delle identità. In Microsoft 365, per esempio, Microsoft garantisce la sicurezza dell’applicazione mentre il cliente deve configurare MFA e gestire le policy di accesso.

Best practices per implementare la sicurezza cloud

L’implementazione efficace della sicurezza cloud richiede un approccio sistematico basato su principi consolidati e tecnologie all’avanguardia. La Zero Trust Architecture rappresenta il paradigma fondamentale, basato sul principio “never trust, always verify” con autenticazione continua, autorizzazione basata su ruoli e segmentazione granulare delle risorse.

Controlli di sicurezza fondamentali

La crittografia end-to-end costituisce la base della protezione dei dati, richiedendo AES-256 per i dati a riposo, TLS 1.3 per i dati in transito e considerando il Confidential Computing per i dati in elaborazione. Il configuration management deve essere implementato attraverso Infrastructure as Code (IaC) per garantire configurazioni consistenti, utilizzando strumenti CSPM per rilevare misconfigurations e implementando controlli di versioning.

Framework di riferimento

Il NIST Cybersecurity Framework 2.0 fornisce una struttura completa con sei funzioni principali: GOVERN (nuova funzione per governance), IDENTIFY (catalogazione asset), PROTECT (controlli di sicurezza), DETECT (monitoraggio minacce), RESPOND (risposta incidenti) e RECOVER (business continuity). La Cloud Security Alliance (CSA) offre il Cloud Controls Matrix con 197 controlli specifici per il cloud, mappati su standard come ISO 27001 e PCI DSS.

Strumenti tecnologici essenziali

La Cloud Security Posture Management (CSPM) rappresenta la tecnologia chiave per il monitoraggio continuo, con soluzioni come CrowdStrike Falcon Cloud Security per rilevamento in tempo reale e Prisma Cloud per ambienti multi-cloud. I Cloud Access Security Broker (CASB) forniscono controllo delle shadow IT e protezione dei dati, mentre le Cloud Workload Protection Platform (CWPP) offrono protezione runtime per workload, container e funzioni serverless.

Metodologie di valutazione e monitoraggio

L’assessment della sicurezza cloud deve seguire un processo strutturato: scoping dell’ambiente, discovery completo degli asset, risk assessment, control review, gap analysis e remediation planning. Il continuous monitoring richiede SIEM cloud-native, threat intelligence, behavior analytics e incident response automatizzata, con metriche chiave come Mean Time to Detection (MTTD) e Mean Time to Response (MTTR).

Esempi concreti di responsabilità provider vs cliente

La comprensione pratica del modello di responsabilità condivisa emerge chiaramente attraverso esempi concreti per ciascun tipo di servizio cloud. Questi esempi illustrano come le responsabilità si distribuiscono nella pratica quotidiana.

Scenario AWS EC2 (IaaS)

In un ambiente AWS EC2, AWS è responsabile della sicurezza dell’hypervisor, della rete fisica e dei data center, garantendo l’isolamento tra istanze e la protezione dell’infrastruttura sottostante. Il cliente deve gestire il patching del sistema operativo Linux/Windows, configurare security groups con regole firewall appropriate, gestire le chiavi SSH per l’accesso sicuro e implementare la crittografia EBS per i volumi di storage.

Scenario Azure App Service (PaaS)

Con Azure App Service, Microsoft assume la responsabilità della sicurezza della piattaforma, del patching del sistema operativo e dei runtime .NET/Java, fornendo un ambiente applicativo sicuro e aggiornato. Il cliente rimane responsabile della sicurezza del codice applicativo, della configurazione HTTPS, della gestione delle stringhe di connessione ai database e dell’implementazione dell’autenticazione applicativa.

Scenario Microsoft 365 (SaaS)

In Microsoft 365, Microsoft gestisce la sicurezza dell’applicazione, i backup dei servizi, la disponibilità dell’infrastruttura e la protezione contro minacce a livello di piattaforma. Il cliente deve configurare l’autenticazione multi-fattore (MFA), definire policy di accesso condizionale, classificare i documenti secondo le proprie necessità e gestire le autorizzazioni degli utenti.

Scenario Google Kubernetes Engine (GKE)

Nel caso di GKE, Google è responsabile della sicurezza del cluster control plane, del patching automatico dei nodi worker e della sicurezza dell’infrastruttura Kubernetes. Il cliente deve garantire la sicurezza delle immagini container, configurare Role-Based Access Control (RBAC), implementare network policies per la segmentazione e gestire i secrets per le credenziali applicative.

Sfide e criticità comuni nella sicurezza cloud

Il panorama delle minacce alla sicurezza cloud presenta sfide persistenti e emergenti che richiedono attenzione costante e strategie adattive. La Cloud Security Alliance ha identificato le principali minacce nel suo report “Top Threats to Cloud Computing 2024”, evidenziando un’evoluzione significativa del landscape di rischio.

Minacce prioritarie del 2024

Le misconfigurazioni e inadequato change control sono salite al primo posto delle minacce cloud, superando i tradizionali problemi di Identity and Access Management. Questo cambiamento riflette la crescente complessità degli ambienti cloud e la difficoltà di mantenere configurazioni sicure. Le vulnerabilità IAM rimangono al secondo posto, con l’83% delle violazioni cloud legate a problemi di accesso e l’uso di credenziali compromesse.

Le API insicure rappresentano la terza minaccia più critica, con il 94% delle aziende che ha riscontrato problemi di sicurezza con API in produzione. La mancanza di un’architettura di sicurezza cloud comprehensive completa il quadro delle minacce principali, evidenziando il gap tra sicurezza tradizionale e approcci cloud-native.

Errori comuni nel Shared Responsibility Model

Gli errori nell’implementazione del modello di responsabilità condivisa rappresentano la causa principale dei fallimenti di sicurezza. Le misconcezioni più comuni includono l’assunzione errata che il cloud provider gestisca tutti gli aspetti della sicurezza, la confusione sui confini di responsabilità tra provider e cliente, e la mancanza di expertise tecnica per implementare correttamente i controlli di sicurezza.

Nel modello IaaS, gli errori tipici includono patch management inadeguato e configurazioni di sicurezza deboli. Nel PaaS, i problemi si concentrano su configurazioni di accesso inadeguate e monitoring insufficiente. Nel SaaS, gli errori più frequenti riguardano configurazioni di sicurezza di default non modificate e gestione identità inadeguata.

Vulnerabilità specifiche dei servizi cloud

Le vulnerabilità di configurazione rappresentano il rischio più significativo, includendo storage buckets aperti, gruppi di sicurezza permissivi, encryption inadeguata e logging insufficiente. Le vulnerabilità di identità e accesso comprendono privilegi eccessivi, credenziali deboli, account dormienti e gestione chiavi inadeguata.

La segmentazione di rete inadeguata e il monitoraggio traffico insufficiente creano rischi di movimento laterale, mentre le vulnerabilità applicative includono API insicure, injection attacks e configurazioni di default insicure.

Casi di studio significativi

Il breach di Snowflake del 2024 ha colpito oltre 100 clienti, inclusi AT&T, Ticketmaster e Santander, a causa di credenziali compromesse e mancanza di MFA obbligatoria. Il ransomware di Change Healthcare ha impattato 100+ milioni di persone nel settore sanitario, con un costo di $22 milioni di riscatto. Questi incidenti evidenziano l’importanza di implementare controlli di sicurezza robusti e monitoraggio continuo.

Compliance e standard di sicurezza

Il framework normativo per la sicurezza cloud si basa su standard internazionali consolidati e normative settoriali specifiche che definiscono requisiti minimi e best practices per la protezione dei dati e dei sistemi.

Standard internazionali fondamentali

ISO 27001:2022 rappresenta lo standard globale per i sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni, con aggiornamenti significativi nel 2025 che includono il nuovo controllo 5.23 specifico per la sicurezza cloud. Le organizzazioni hanno fino al 31 ottobre 2025 per completare la transizione dalla versione 2013. Lo standard fornisce un framework completo per la gestione del rischio nel cloud, requisiti per la selezione dei fornitori e procedure per l’acquisizione e l’uso sicuro dei servizi cloud.

SOC 2 Type II valuta l’efficacia operativa dei controlli attraverso cinque Trust Services Criteria: Security (obbligatorio), Availability, Processing Integrity, Confidentiality e Privacy. La certificazione richiede una valutazione di almeno 6 mesi e un audit indipendente da CPA accreditati, con costi che possono raggiungere $350,000 per Type II più $140,000 di manutenzione annuale.

CSA STAR Program offre tre livelli di certificazione progressivi, dal self-assessment gratuito al monitoraggio continuo. Il Cloud Controls Matrix (CCM) v4.0 include 197 controlli distribuiti in 17 domini, mappati su standard internazionali come ISO 27001 e NIST. Le organizzazioni certificate STAR registrano una riduzione del 57% delle violazioni dati e del 30% dei tempi di onboarding clienti.

Normative settoriali specifiche

GDPR ha introdotto aggiornamenti significativi per il 2025, includendo notifiche breach in 48 ore per il settore sanitario e clausole obbligatorie di sovranità dati nei contratti cloud. I requisiti includono Data Protection by Design, valutazioni d’impatto privacy (DPIA) e audit regolari, con sanzioni fino a €20 milioni o 4% del fatturato globale.

HIPAA richiede Business Associate Agreements (BAA) obbligatori per tutti i cloud service provider, notifiche breach in 72 ore e crittografia obbligatoria per dati in transito e a riposo. PCI DSS versione 4.0 ha scadenza 31 marzo 2025 e comprende 12 requisiti fondamentali per la protezione dei dati di pagamento, con particolare enfasi su tokenizzazione, crittografia e segmentazione di rete.

Framework di governance

NIST Cybersecurity Framework 2.0 introduce sei funzioni principali, includendo la nuova funzione GOVERN per governance e gestione rischi. Il framework 2024 enfatizza AI-driven security, enhanced IoT security standards e quantum-safe cryptography. FedRAMP offre tre percorsi di autorizzazione (JAB P-ATO, Agency ATO, CSP Supplied Package) con livelli di impatto Low, Moderate e High, richiedendo assessment da 3PAO accreditati e monitoraggio continuo.

Responsabilità nel contesto di compliance

Nel modello di responsabilità condivisa, il cloud provider è responsabile della sicurezza dell’infrastruttura, delle certificazioni baseline e dei controlli condivisi come patch management dell’infrastruttura. Il cliente è responsabile della sicurezza delle applicazioni, dei dati specifici, della compliance settoriale e dei controlli applicativi come access management e crittografia dati.

La strategia di implementazione deve includere assessment iniziale con gap analysis, roadmap di compliance prioritizzata per rischio e impatto, implementazione graduale dei controlli critici e monitoraggio continuo automatizzato. Le organizzazioni devono adottare un approccio multi-framework, integrazione di strumenti GRC (Governance, Risk, Compliance) e documentazione sempre aggiornata per le evidenze di audit.

Raccomandazioni strategiche per l’implementazione

L’implementazione efficace della sicurezza cloud richiede un approccio metodico e stratificato che integri tecnologie avanzate, processi robusti e competenze specialistiche. Le organizzazioni devono sviluppare una roadmap che consideri priorità immediate, investimenti a medio termine e preparazione per sfide future.

Priorità immediate (0-3 mesi)

Le azioni immediate devono concentrarsi sulla riduzione dei rischi più critici. L’implementazione di Cloud Security Posture Management (CSPM) fornisce visibilità immediata delle misconfigurations e vulnerabilità. L’audit completo di Identity and Access Management deve rivedere tutti gli accessi e privilegi, implementando il principio di least privilege. La strategia di backup deve includere backup crittografati, test di recovery e georidondanza. La definizione di playbook di incident response specifici per il cloud è essenziale per rispondere efficacemente agli incidenti.

Sviluppo a medio termine (3-12 mesi)

L’evoluzione a medio termine richiede investimenti in architetture avanzate e automazione. L’implementazione di Cloud Access Security Broker (CASB) fornisce controllo granulare su shadow IT e protezione dei dati. La transizione verso Zero Trust Architecture deve essere graduale, iniziando con segmentazione di rete e autenticazione forte. L’automazione dei controlli di compliance riduce significativamente l’effort manuale e migliora la consistency. La formazione specialistica del team di sicurezza su tecnologie cloud-native è fondamentale per il successo a lungo termine.

Preparazione futura (12+ mesi)

La preparazione per il futuro deve considerare tecnologie emergenti e evoluzione delle minacce. L’implementazione di Secure Access Service Edge (SASE) integra networking e sicurezza in un’unica piattaforma cloud-native. L’integrazione di AI e machine learning nella sicurezza consente detection avanzata e response automatizzata. La preparazione per la crittografia post-quantistica richiede valutazione degli algoritmi attuali e pianificazione della transizione.

Governance e continuous improvement

La governance efficace richiede definizione chiara di ruoli e responsabilità, policy di sicurezza cloud specifiche e processi di change management robusti. Il continuous improvement deve includere cicli regolari di assessment, aggiornamento delle policy in base alle lesson learned e adeguamento alle nuove minacce e tecnologie.

Le metriche di successo devono includere riduzione del tempo di detection e response, miglioramento del security posture score, riduzione delle violazioni e aumento della compliance. Il monitoraggio continuo attraverso dashboard centralizzati fornisce visibilità in tempo reale sull’efficacia delle misure implementate.

Conclusione: navigare il futuro della sicurezza cloud

La sicurezza cloud nel 2025 rappresenta una disciplina matura ma in continua evoluzione, dove la comprensione del modello di responsabilità condivisa costituisce la base fondamentale per implementazioni efficaci. Le organizzazioni che investono in competenze specialistiche, tecnologie avanzate e processi robusti sono meglio posizionate per navigare questo panorama complesso.

Il paradigma emergente del “Shared Fate” evidenzia come la sicurezza cloud stia evolvendo da una semplice divisione di responsabilità verso una partnership collaborativa. Le minacce sempre più sofisticate, guidate da AI e automation, richiedono risposte altrettanto avanzate basate su Zero Trust, continuous monitoring e response automatizzata.

L’investimento in formazione continua e governance strategica rimane cruciale, considerando che il 99% dei fallimenti di sicurezza cloud deriva da errori umani. Le organizzazioni devono bilanciare l’innovazione tecnologica con principi di sicurezza consolidati, implementando controlli di sicurezza by design e mantenendo una postura di miglioramento continuo.

Il futuro della sicurezza cloud sarà caratterizzato da maggiore automazione, intelligence artificiale integrata e consolidamento di strumenti in piattaforme unificate. Le organizzazioni che adottano oggi questi approcci saranno meglio preparate per le sfide future, garantendo resilienza, compliance e protezione efficace dei propri asset digitali nel cloud.

Fonti

CSA STAR Program.

Top Threats to Cloud Computing 2024.

Shared Responsibility Model Implementation.

Cloud Security Assessment 2024.

NIST Cybersecurity Framework 2.0.

NIST Cloud Security Standards.

ISO/IEC 27001:2022.

AWS Shared Responsibility Model.

AWS Risk and Compliance.

AWS NIST Cybersecurity Framework.

Azure Shared Responsibility.

Azure Security Baseline.

Microsoft 365 Shared Responsibility.

Google Cloud Shared Responsibility.

GKE Shared Responsibility.

Google Cloud Security.

Shared Responsibility Model Guide.

Shared Responsibility Model Explained.

Cloud Security Standards.

Cloud Security Trends 2025.

Cloud Security Risks 2025.

Shared Responsibility Model Compliance.

FedRAMP Official.

GSA FedRAMP.

GDPR 2025 Updates.

SOC 2 Compliance Guide.

Shared Responsibility Model Analysis.

Aqua Security Frameworks.

Check Point Cloud Vulnerabilities.

StrongDM Cloud Security Stats.

Spacelift Cloud Security Stats.

Cyble Cloud Security Challenges.

Ransomware Predictions 2025.

Cybersecurity Forecast 2025.

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