Stefano Mele – Intervista al Cyber Crime Conference 2016

Stefano Mele

of Counsel di Carnelutti Studio Legale Associato, Avvocato specializzato in Diritto delle Tecnologie, Privacy, Sicurezza delle informazioni e Intelligence

Titolo Relazione: Hacking Back come forma di reazione legittima di uno Stato ad un attacco informatico

Abstract: Comprendere se e come sia possibile per un governo contrattaccare in maniera legittima ad un attacco informatico effettuato da uno Stato o da soggetti terzi sponsorizzati da uno Stato rappresenta ormai un’esigenza imprescindibile. Soprattutto oggi che le dottrine strategiche di un numero sempre maggiore di attori internazionali prevedono – ormai anche in maniera chiara ed esplicita – la conduzioni di operazioni informatiche offensive per ottenere vantaggi politici, strategici, economici e militari. L’intervento mira ad approfondire il panorama legale e normativo legato a questa problematica, delineando le finestre di opportunità e i punti critici.

Tavola Rotonda “La rete come arma: la convergenza tra terrorismo e cyber-spazio”

Attualmente lo Stato Islamico rappresenta senza ombra di dubbio la principale minaccia terroristica per tutti i Paesi occidentali. Il numero sempre più elevato di cittadini europei coinvolti in azioni terroristiche ha portato da tempo gli esperti del settore a riflettere in modo più attento e approfondito sui metodi e i mezzi utilizzati da questa organizzazione terroristica per radicalizzare e plasmare la mente dei futuri martiri. Ciò soprattutto in considerazione della loro distanza dai territori di radicalizzazione delle dottrine religiose e la loro vicinanza per nascita e per cultura ai principi occidentali.

Domande:

  1. E’ oggi corretto parlare di cyber terrorismo?
  2. In questo nuovo scenario di terrorismo globalizzato, lo Stato Islamico rappresenta una minaccia reale in termini di cyber security?
  3. Qualora le minacce di cui parliamo dovessero concretizzarsi, crede che gli stati europei sarebbero pronti? Come dovrebbero prepararsi?
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