Chat Control: il grande dilemma tra Sicurezza Informatica e Privacy Digitale
Il 14 ottobre 2025 potrebbe segnare una data storica: il giorno in cui l’Europa deciderà se adottare la normativa più controversa del decennio tecnologico, il cosiddetto “Chat Control”, ufficialmente conosciuto come Regolamento per la Prevenzione e il Contrasto dell’Abuso Sessuale sui Minori (CSAR).
Chat Control: l’ultima battaglia per la privacy
La proposta, guidata dalla Presidenza danese del Consiglio UE, ha già ottenuto il supporto di 19 dei 27 Stati membri, inclusa l’Italia, creando una maggioranza qualificata che potrebbe far passare la legge. Il 12 settembre 2025, gli Stati membri europei hanno dovuto finalizzare le loro posizioni sulla controversa normativa, mentre esperti di cybersecurity in tutto il continente lanciano l’allarme su quello che definiscono un potenziale “disastro per la sicurezza digitale”.
La tecnologia che cambia le regole del gioco
Client-Side Scanning: l’arma a doppio taglio
Al cuore della controversia si trova una tecnologia apparentemente innocua ma dalle implicazioni rivoluzionarie: il client-side scanning. Questa metodologia prevede che i messaggi vengano analizzati sul dispositivo dell’utente prima che siano criptati, aggirando di fatto le protezioni fondamentali della crittografia end-to-end.
La proposta obbligherebbe piattaforme come WhatsApp, Signal, Telegram e ProtonMail a implementare sistemi automatici di scansione per individuare materiale pedopornografico (CSAM). Il piano prevederebbe la scansione obbligatoria di ogni messaggio, foto e video inviato dagli utenti a partire da ottobre, anche se protetto da crittografia end-to-end.
I numeri che fanno riflettere
Le statistiche più recenti sulla cybersecurity dipingono un quadro allarmante che rende ancora più delicata la discussione su Chat Control:
- Nel 2024, il costo globale medio di una violazione dei dati è stato di 4,88 milioni di dollari, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente
- Nel primo semestre del 2025, sono state rilevate 3.508 vulnerabilità zero-day, con una media di 585 scoperte al mese
- Nel 2025 sono previste oltre 33.000 nuove vulnerabilità CVE, con un tasso di crescita del 14,8%
L’opposizione scientifica: 500 esperti contro
Un gruppo di oltre 500 esperti in cybersecurity, crittografia e informatica provenienti da 34 paesi ha emesso un chiaro avvertimento contro la proposta Chat Control 2.0, descrivendola come “tecnicamente non realizzabile” e avvertendo che aprirebbe la strada a “capacità senza precedenti per sorveglianza, controllo e censura“.
Le vulnerabilità sistemiche
Gli esperti evidenziano diversi punti critici:
- Falsi Positivi Inaccettabili: I sistemi di scansione su larga scala producono tassi di errore inaccettabili e potrebbero generare enormi quantità di segnalazioni false
- Vulnerabilità di Sicurezza: I sistemi CSS (Client-Side Scanning) richiedono che i fornitori spostino parti dei loro modelli sensibili o liste hash dai server centralizzati e li distribuiscano sui client che potrebbero essere oggetto di reverse engineering
- Brecce nella Crittografia: Il compromesso della crittografia end-to-end per la sicurezza crea un potenziale punto di attacco che hacker, governi ostili e cybercriminali possono sfruttare
Il posizionamento dell’Italia: tra sicurezza e controllo
L’Italia si posiziona tra i 15 Stati membri che supportano attivamente la proposta, insieme a Francia, Spagna, Svezia, Lituania, Cipro, Lettonia e Irlanda. Questa scelta riflette una tendenza globale verso misure di sicurezza più stringenti, ma solleva interrogativi sulla protezione dei diritti fondamentali.
Il framework normativo italiano
L’Italia ha già implementato robuste misure di cybersecurity attraverso l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), stabilita dal Decreto Legge n. 82 del 2021, che coordina le entità pubbliche coinvolte nella sicurezza informatica a livello nazionale e prepara la strategia nazionale di cybersecurity.
Il paese richiede già:
- Implementazione di misure di sicurezza avanzate inclusa la crittografia
- Controlli di accesso e meccanismi di protezione dei dati
- Conformità agli standard ISO/IEC 27001 e framework NIST
L’impatto globale: oltre i confini europei
Effetto domino sulla sicurezza mondiale
Se questo regolamento venisse approvato il 14 ottobre 2025, le conseguenze sarebbero devastanti per tutti, anche al di fuori dell’Unione Europea. Come avvenne con il GDPR nel 2018, che portò a migliori pratiche di privacy in tutto il mondo, Chat Control potrebbe avere l’effetto opposto.
Ogni piattaforma che gestisce potenzialmente dati di persone situate nell’UE sarebbe soggetta alla legge. Le piattaforme sarebbero obbligate a scansionare tutte le comunicazioni e tutti i file di almeno i soggetti dei dati situati nell’UE, anche i dati attualmente protetti con crittografia end-to-end.
Le minacce emergenti del 2025
Il panorama delle minacce informatiche nel 2025 presenta sfide senza precedenti:
- Il 35% di tutti gli attacchi sono ransomware, aumentati dell’84% rispetto all’anno precedente
- Il 47% delle aziende ha una politica per pagare i riscatti associati alle minacce informatiche
- Fino al 53% delle aziende si sente impreparata per i rischi di cybersecurity e i punti di attacco posti dall’IA
La resistenza democratica: voci dal parlamento
Membri dei Patrioti per l’Europa, il gruppo parlamentare di destra che attualmente è il terzo contingente più grande nel Parlamento UE, si sono fermamente opposti alla proposta Chat Control. L’ex pilota di Formula 1 e deputato europeo ceco Filip Turek ha dichiarato: “La mia posizione ufficiale sul voto per Chat Control è chiara. Voterò CONTRO! Ricevo centinaia di email su questo argomento ogni giorno, e sono contento che sosteniate la nostra posizione e la petizione contro lo spionaggio di Bruxelles!”
L’Eccezione che Conferma la Regola
Un dettaglio particolare della proposta solleva ulteriori interrogativi: gli account governativi e militari sarebbero esentati da questa invasione della privacy, mentre i dati di cittadini e imprese sarebbero esposti. Questa disparità di trattamento evidenzia l’ipocrisia intrinseca della proposta.
Prospettive future: scenari possibili
Scenario 1: approvazione e implementazione
Se Chat Control dovesse essere approvato, le conseguenze potrebbero includere:
- Indebolimento sistemico della crittografia europea
- Migrazione di servizi sicuri verso giurisdizioni più protettive
- Creazione di precedenti per regimi autoritari
- Aumento esponenziale delle vulnerabilità sistemiche
Scenario 2: blocco della proposta
Attualmente solo sei Stati membri dell’UE sono ufficialmente contrari all’attuale proposta Chat Control: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Paesi Bassi e Polonia. Serve una “minoranza di blocco” per fermare la proposta.
Raccomandazioni per un futuro sicuro
Per le Organizzazioni
- Valutazioni Continue dei Rischi: Poiché i sistemi evolvono costantemente e nuove minacce appaiono continuamente, è fondamentale eseguire valutazioni frequenti della superficie d’attacco
- Implementazione di Zero Trust: Adozione di architetture che non presuppongono fiducia intrinseca
- Gestione Automatizzata delle Patch: Una delle principali cause delle violazioni sono le vulnerabilità non patchate, e l’automazione delle patch across sistemi operativi, app di terze parti e dispositivi IoT affronta questo problema
Per i Cittadini
- Utilizzare servizi con crittografia end-to-end robusta
- Rimanere informati sui propri diritti digitali
- Partecipare attivamente al dibattito democratico su queste tematiche
L’ora delle decisioni cruciali
L’Europa si trova a un bivio storico. La scelta tra sicurezza apparente e privacy sostanziale definirà non solo il futuro digitale del continente, ma stabilirà anche un precedente globale per l’equilibrio tra sorveglianza governativa e diritti fondamentali.
Chat Control mina completamente i valori che l’Unione Europea ha presentato al mondo negli ultimi anni. La strada verso una società sicura non passa attraverso la sorveglianza di massa, ma attraverso investimenti in educazione, tecnologie privacy-preserving e cooperazione internazionale basata sui diritti umani.
Il 14 ottobre 2025 non sarà solo una data nel calendario legislativo europeo, ma potrebbe segnare l’inizio di una nuova era digitale. La domanda rimane: sarà un’era di libertà protetta dalla tecnologia o di controllo facilitato da essa?
La risposta dipende dalle scelte che l’Europa farà oggi, e dalle voci che si leveranno a difesa di un futuro digitale veramente sicuro e libero.
