Analisi del Ddl Cybersicurezza

Questo articolo è il primo di una serie dedicata all’analisi tecnico-giuridica del Disegno di Legge recante “Disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici” approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 25 gennaio e attualmente in corso di esame parlamentare.

Introduzione

Nell’attuale contesto geopolitico e tecnologico, la cybersicurezza si conferma come elemento chiave per la preservazione dell’integrità nazionale e la sicurezza dei dati.

Il recente disegno di legge recante disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici (c.d. Ddl Cybersicurezza) emerge quale risposta strategica indispensabile alle sfide in continua evoluzione del cyberspazio, mirando primariamente a consolidare la resilienza nazionale contro l’escalation di attacchi informatici sempre più sofisticati.

La nuova legislazione – che si trova ora all’esame delle Commissioni Riunite Affari Costituzionali e Giustizia della Camera e di cui è stata calendarizzata a maggio la discussione nell’aula parlamentare – si colloca nell’ambito di un processo di evoluzione normativa incentrato sulla cybersicurezza, con l’aspirazione di adeguare il corpus giuridico italiano alle necessità imposte dalle minacce digitali emergenti, sia nel settore penale sia in quello della sicurezza informatica.

Il Disegno di Legge propugna un ventaglio di innovazioni finalizzate a intensificare le capacità di prevenzione, individuazione e gestione degli incidenti informatici, sottolineando l’urgenza di un aggiornamento normativo che rifletta le specificità e la transnazionalità delle minacce informatiche.

Tra gli obiettivi principali si distingue l’implementazione di obblighi più rigidi per le Pubbliche Amministrazioni in termini di notifica degli incidenti informatici, nonché l’elaborazione di un regime sanzionatorio più severo in caso di inadempimenti.

Inoltre, il Ddl Cyber si propone come un avanzamento significativo nella fortificazione del Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, integrando le normative preesistenti e colmando eventuali lacune legislative.

Modifiche al Codice Penale

All’interno del tessuto normativo volto a consolidare la cybersicurezza nazionale, un’ulteriore tappa significativa è rappresentata dalle modifiche al Codice penale, che si inseriscono in un più ampio contesto di misure preventive e reattive delineate dal Disegno di Legge. Dopo aver esaminato le responsabilità delle pubbliche amministrazioni in termini di notifica e segnalazione degli incidenti di sicurezza, rileva considerare come il legislatore abbia parallelamente rafforzato il quadro sanzionatorio per i reati informatici, mirando a una deterrenza più efficace contro le minacce alla sicurezza digitale.

Le modifiche introdotte si focalizzano sull’inasprimento delle sanzioni pecuniarie per enti che commettono delitti informatici, evidenziando una chiara volontà di contrastare con maggiore severità le violazioni in questo ambito. In dettaglio, l’articolo 15 del Ddl modifica l’articolo 24-bis del decreto legislativo 8 giugno 2001 n. 231, inasprisce il regime sanzionatorio per gli enti responsabili di delitti quali l’accesso abusivo a sistemi informatici o telematici, la detenzione e diffusione illecita di codici di accesso e altri reati correlati, elevando il range delle quote sanzionatorie da duecento a settecento euro.

Questa decisione rafforza il regime sanzionatorio e sottolinea l’importanza attribuita alla protezione dei dati e alla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. Attraverso l’introduzione di sanzioni pecuniarie più elevate e di sanzioni interdittive in casi specifici, il Disegno di Legge mira a incentivare una maggiore responsabilità e cautela da parte degli enti, promuovendo pratiche di sicurezza informatica più rigorose e un’attenzione più marcata alla prevenzione delle violazioni.

L’approccio adottato, che contempla sia misure preventive e organizzative per le pubbliche amministrazioni sia una risposta legislativa più severa nei confronti dei reati informatici, riflette una strategia complessiva di cybersicurezza che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta contro le minacce digitali. Con queste modifiche al codice penale, il legislatore italiano dimostra un impegno concreto nel rafforzare le capacità di prevenzione e reazione agli incidenti cibernetici delle entità pubbliche e, al contempo, nell’inasprire le conseguenze legali per coloro che mettono a rischio la sicurezza informatica nazionale.

Sembra pertanto che, in tale contesto, l’evoluzione del quadro sanzionatorio per i reati informatici rappresenti un elemento cruciale della strategia nazionale per una cybersicurezza robusta, delineando un ambiente digitale in cui la prevenzione, la protezione e la punizione dei comportamenti illeciti si integrano in un sistema coeso e dinamico, capace di adattarsi alle sfide poste dalla continua evoluzione tecnologica.

Nell’articolo successivo saranno esaminati gli obiettivi del Ddl e l’ambito di applicazione della nuova normativa, mentre l’ultimo contributo si focalizzerà sulle disposizioni in tema di Intelligenza Artificiale ivi contenute.

Articolo a cura di Francesco Capparelli e Maria Rosaria De Ligio

Profilo Autore

Avvocato, Certified Ethical Hacker, Auditor di diversi schemi di certificazione (ISO/IEC 27001, ISO 22301, ISO 37001, ISO/IEC 20000-1, ISO 9001) e Project Manager. Chief Cybersecurity Advisor di ICT Cyber Consulting, Quality and Information Security Manager di ICTLC S.p.A., Of Counsel di ICT Legal Consulting, membro del CdA dell'Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati e Senior Fellow Researcher nel framework Horizon Europe.
Autore di manuali, pubblicazioni e articoli scientifici sui temi relativi alla data protection e alla sicurezza informatica.

Profilo Autore

Esperta in cybersecurity e protezione dei dati. Laureata in Scienze delle Investigazioni e della Sicurezza e laurenda in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi della Campania. Ha frequentato un Business Master in CyberSecurity Compliance e il Corso Maestro della Protezione dei Dati & Data Protection Designer. Auditor dei Sistemi di Gestione ISO/IEC 27001:2022 e ISO 9001:2015.
È Cybersecurity Specialist presso ICT Cyber Consulting ed offre il suo contributo nel framework Horizon 2020 come Of Counsel per ICT Legal Consulting, oltre ad essere Fellow Researcher per l'Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati.

Condividi sui Social Network:

Articoli simili