Crypto scam: 9,3 miliardi persi nel 2024 secondo FBI – previsioni 2025
Il mondo delle criptovalute, un tempo simbolo di democratizzazione finanziaria e innovazione tecnologica, si trova oggi al centro di una tempesta criminale senza precedenti. I dati emersi dall’Internet Crime Complaint Center (IC3) dell’FBI dipingono un quadro allarmante: nel 2024, gli americani hanno perso 9,3 miliardi di dollari a causa di frodi legate alle criptovalute, registrando un incremento del 66% rispetto ai 5,6 miliardi dell’anno precedente.
Questa escalation rappresenta molto più di una semplice statistica. È l’emblema di un ecosistema finanziario digitale che ha perso il controllo, trasformandosi in un terreno di caccia per organizzazioni criminali sempre più sofisticate.
Crypto scam: la globalizzazione del crimine digitale
Su scala globale, la portata del fenomeno assume dimensioni ancora più sconvolgenti. Secondo Chainalysis, azienda leader nell’analisi blockchain, il volume illecito delle transazioni in criptovaluta ha raggiunto almeno 40,9 miliardi di dollari nel 2024. Tuttavia, gli analisti avvertono che questa cifra rappresenta una stima conservativa: quando saranno identificati nuovi indirizzi illeciti e incorporata la loro attività storica, il totale potrebbe avvicinarsi ai 51 miliardi di dollari.
Per comprendere la velocità di questa crescita, basti considerare che quando Chainalysis pubblicò le prime stime per il 2023, riportò 24,2 miliardi di dollari. Un anno dopo, quella cifra è stata rivista a 46,1 miliardi, evidenziando come l’identificazione retroattiva di attività criminali riveli costantemente nuove dimensioni del problema.
L’evoluzione dei metodi criminali: dalla cameretta al crimine organizzato
Ciò che rende particolarmente preoccupante questo scenario è la crescente professionalizzazione del settore criminale. Non si tratta più di hacker solitari che operano in isolamento: l’industria della frode crypto si è evoluta in un ecosistema altamente organizzato, dove cartelli del crimine, gruppi sponsorizzati da stati nazionali e reti di truffatori utilizzano tecnologie all’avanguardia per perfezionare le loro attività illecite.
I cosiddetti “pig butchering scam” rappresentano l’apice di questa evoluzione. Questi raggiri combinano elementi di truffa sentimentale e di investimento: i criminali costruiscono relazioni di fiducia durature con le vittime attraverso piattaforme di dating o social media, per poi convincerle gradualmente a investire somme sempre maggiori in finte piattaforme di trading. Secondo i dati dell’FBI, gli investimenti fraudolenti in criptovalute hanno causato 5,8 miliardi di dollari di perdite nel solo 2024.
Il paradosso delle stablecoin
Una delle tendenze più significative del 2024 è stata la migrazione dei criminali dal bitcoin alle stablecoin. Secondo Chainalysis, le stablecoin rappresentano ora il 63% di tutte le transazioni crypto illecite per il terzo anno consecutivo, segnando un cambiamento epocale nelle preferenze dei criminali digitali.
Questo passaggio non è casuale: le stablecoin offrono transazioni quasi istantanee, stabilità del valore agganciato al dollaro americano e, soprattutto, punti ciechi normativi che rendono più facile riciclare denaro attraverso protocolli DeFi e servizi di mixing. La velocità di queste transazioni rappresenta una sfida particolare per le forze dell’ordine: spesso i fondi rubati vengono trasferiti e dispersi nel giro di ore, rendendo estremamente difficile il loro recupero.
L’età della vulnerabilità: quando l’esperienza non protegge
Una delle statistiche più dolorose emersa dai rapporti del 2024 riguarda l’età delle vittime. Gli americani over 60 hanno rappresentato la fascia demografica più colpita, perdendo 2,8 miliardi di dollari in truffe crypto su circa 33.000 denunce. Questa cifra rappresenta quasi il 30% delle perdite totali negli Stati Uniti, nonostante gli anziani costituiscano una frazione molto più piccola degli utilizzatori di criptovalute.
Il fenomeno non è limitato agli Stati Uniti. I truffatori mirano specificamente alle persone anziane, sfruttando la loro minore familiarità con le tecnologie digitali e la loro maggiore disponibilità finanziaria. In molti casi, queste vittime perdono non solo i risparmi di una vita, ma anche la casa e i fondi pensione.
Il caso Bybit: quando l’impossibile diventa realtà
Il 21 febbraio 2025, il mondo crypto ha assistito al più grande furto della sua storia. Bybit, il secondo exchange di criptovalute per volume di trading, ha subito un attacco che ha portato al furto di 1,5 miliardi di dollari in token Ethereum. L’FBI ha successivamente attribuito l’attacco al gruppo Lazarus della Corea del Nord, confermando ancora una volta il coinvolgimento di attori statali nel crimine crypto.
Ben Zhou, CEO di Bybit, ha confermato che un hacker aveva preso il controllo di uno dei wallet offline Ethereum della piattaforma durante un trasferimento di routine. Nonostante la gravità dell’incidente, Zhou ha assicurato che l’exchange rimaneva solvibile e che tutti gli asset dei clienti erano garantiti attraverso riserve di emergenza.
Storie di devastazione umana: il costo oltre i numeri
Dietro ogni statistica si nascondono storie umane di devastazione. Il caso di Anson Que, CEO di Elison Steel, e del suo autista Armanie Pabillo, rapiti e uccisi nelle Filippine nel marzo 2025, ricorda tragicamente che questi crimini hanno conseguenze che vanno ben oltre le perdite finanziarie. I criminali avevano richiesto un riscatto di circa 200 milioni di pesos filippini (3,68 milioni di dollari) prima di uccidere entrambe le vittime.
La famiglia di Que aveva pagato il riscatto in criptovalute attraverso un elaborato sistema di riciclaggio che coinvolgeva operatori di junket e conversioni in valute digitali. Questo caso ha spinto le autorità filippine a formare una task force anti-rapimento specializzata e a creare tribunali dedicati per i casi di sequestro.
Il collasso CBEX: quando le promesse si trasformano in incubi
L’aprile 2025 ha visto il collasso di CBEX, una piattaforma di trading digitale che aveva attirato migliaia di investitori in Nigeria e Kenya con la promessa di rendimenti del 100% in 30 giorni. Quando la piattaforma è improvvisamente crollata, bloccando tutti i prelievi e azzerando i saldi degli account, le perdite stimate si sono attestate tra i 6 e i 12 milioni di dollari.
Il caso CBEX ha esposto le vulnerabilità degli investitori africani di fronte a schemi Ponzi sofisticati. La Securities and Exchange Commission nigeriana ha lanciato un’indagine, collaborando con FBI e Interpol per identificare i responsabili.
Le contromisure: la corsa agli armamenti tecnologica
Di fronte a questa escalation criminale, l’industria e le autorità stanno sviluppando contromisure sempre più sofisticate. L’FBI ha creato unità specializzate, come il Virtual Assets Unit formato nel 2022, per centralizzare l’expertise in materia di criptovalute.
L’Operazione Level Up, lanciata nel gennaio 2024, ha identificato oltre 4.300 vittime di frodi e ha contribuito a prevenire perdite per 285 milioni di dollari. Tuttavia, il tasso di recupero complessivo rimane disastrosamente basso: secondo le stime di CoinLaw, solo lo 0,1% dei fondi illeciti viene mai recuperato.
Previsioni per il futuro: verso i 30 miliardi annui
Cybersecurity Ventures, autorevole società di ricerca nel settore della sicurezza informatica, prevede che le perdite globali dovute ai crimini crypto raggiungeranno i 30 miliardi di dollari entro la fine del 2025. Se le tendenze attuali dovessero continuare, potremmo vedere perdite che superano i 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2040.
La crescita annuale del 15% prevista per i crimini crypto significa che, senza interventi drastici, questa non è più solo una questione di regolamentazione finanziaria: è diventata una minaccia alla sicurezza economica globale.
Il bivio del futuro digitale
Il settore delle criptovalute si trova oggi a un bivio cruciale. Da un lato, l’innovazione tecnologica continua a offrire opportunità straordinarie per la finanza decentralizzata e l’inclusione finanziaria. Dall’altro, l’escalation criminale rischia di minare la fiducia del pubblico e provocare una reazione normativa che potrebbe soffocare lo sviluppo legittimo del settore.
La battaglia per il futuro delle criptovalute non si combatte solo sui mercati finanziari o nelle aule parlamentari, ma anche nei server dei criminali informatici e negli uffici delle forze dell’ordine. Il risultato di questa battaglia determinerà se le criptovalute manterranno la promessa di rivoluzionare la finanza globale o se diventeranno un capitolo ammonitore nella storia dell’innovazione tecnologica.
I 30 miliardi di dollari che potrebbero essere persi entro la fine del 2025 rappresentano più di una statistica: sono i sogni infranti, i risparmi svaniti e la fiducia tradita di milioni di persone che avevano creduto nella promessa di un futuro finanziario più democratico e inclusivo.
Fonti:
Crime Report: Cryptocurrency Fraud Statistics. Washington, DC: U.S. Department of Justice.
TRM Labs. (2025). The Bybit Hack: Following North Korea’s Largest Exploit. TRM Labs Research Blog.
