Sovraesposizione e controllo sui dati personali nell’ecosistema informativo online
Nel panorama sempre più complesso della cybersecurity moderna, emerge con crescente urgenza la necessità di comprendere le implicazioni profonde della sovraesposizione digitale sui meccanismi di protezione dei dati personali. Il whitepaper “Sovraesposizione e controllo sui dati personali nell’ecosistema informativo online” di Marta Zeroni rappresenta un contributo fondamentale per affrontare questa sfida, offrendo un’analisi sistematica delle trasformazioni che hanno investito il concetto di privacy dall’era pre-digitale fino all’attuale ecosistema iperconnesso.
Questo documento si propone di esplorare il paradosso contemporaneo della protezione dei dati: mentre il corpus normativo ha raggiunto una sofisticazione senza precedenti, la percezione diffusa rimane quella di una privacy ormai obsoleta. Attraverso un approccio multidisciplinare che combina prospettive giuridiche, tecnologiche e sociologiche, l’autrice delinea le dinamiche che hanno trasformato la diffusione delle informazioni personali da fenomeno marginale a caratteristica costitutiva dell’ecosistema digitale.
L’analisi si articola attraverso casi di studio paradigmatici che illustrano come la sovraesposizione online abbia ridefinito i concetti tradizionali di rischio e vulnerabilità. Dal fenomeno del sharenting, che espone i minori a rischi sistemici fin dalla nascita, alle dinamiche della pornografia non consensuale, che evidenziano l’inadeguatezza degli strumenti normativi e tecnici esistenti, il documento offre una mappatura dettagliata delle criticità emergenti.
Particolare attenzione viene dedicata all’Open Source Intelligence (OSINT) come manifestazione emblematica della dualità insita nell’ecosistema informativo contemporaneo. L’OSINT rappresenta simultaneamente uno strumento di empowerment per la collettività e un vettore di vulnerabilità per gli individui, richiedendo approcci etici e metodologici che bilancino efficacia operativa e rispetto della privacy.
Il contributo di Zeroni non si limita a una disamina critica delle problematiche esistenti, ma propone una visione costruttiva che individua nell’utilizzo consapevole e metodologico delle fonti aperte una possibile chiave di volta per recuperare forme di controllo sui dati personali. L’autrice suggerisce che la soluzione non risieda nell’illusoria possibilità di “ripulire” internet, ma nello sviluppo di competenze e strumenti che permettano di navigare la complessità informativa con efficacia e responsabilità.
Questo whitepaper è rivolto a professionisti della cybersecurity, esperti di privacy, ricercatori e policy maker che operano nell’ambito della protezione dei dati personali e della sicurezza informatica.


















