Cybercrime, continua l’opera di prevenzione della Polizia postale. Aumentano i siti monitorati ma calano le persone denunciate.

Continua l’opera di prevenzione del cybercrime da parte della Polizia postale anche se i numeri del rapporto 2016 mostrano un andamento altalenante rispetto a quelli del 2015.

In base al rapporto diffuso dalla Polizia postale, infatti, si legge come nonostante uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenzi praticamente ogni azione del nostro vivere quotidiano, e di conseguenza anche quella delle nuove forme di criminalità, cyberterrorismo pedopornografa e financial cybercrime su tutti, i numeri siano spesso inferiori a quelli dei 12 mesi precedenti quasi a sottolineare un arretramento di questi reati che agli occhi degli utenti della rete non sembra esserci stato.

Il contrasto alla pedopornografia online si è esteso a tutte le piattaforme della Rete ove è presente materiale pedopornografico, concentrandosi in particolare su quelle maggiormente a rischio per le vittime, quali i social network, ove emergono nuove ed insospettate modalità di adescamento di minori, nonché nelle reti “darknet”, aree profonde e nascoste del web ove l’utilizzo di tecnologie sofisticate rende inefficaci i tradizionali mezzi di accertamento delle identità online.

Se nel 2015, in questo contesto, erano stati operati 67 arresti e 485 persone erano state denunciato per adescamento di minori online, produzione, diffusione e commercializzazione online di materiale pedopornografico lo scorso anno le persone arrestate sono state 52 e quelle denunciate 467, numeri che stridono con l’aumento delle denunce di vittime di adescamento on line passate da 221 a 322. In aumento anche i siti monitorati, passati da 17.238 a 22.398.

Sempre per quanto riguarda il mondo dei minori interessanti anche i numeri legati al cyberbullismo e tutte quelle forme di uso distorto della rete in generale e dei social network in particolare.

Qui se da un lato sono aumentati, anche se di poco, i casi trattati 235 contro 228, si è di fatto dimezzato il numero dei minori denunciati, 64 nel 2015 e 31 lo scorso anno.

Per quanto attiene invece al tema degli attacchi informatici la Polizia postale sottolinea come oggi la criminalità trovi nel mondo del web una generosa fonte per poter delinquere, trafficare e riciclare, garantendosi oltretutto un sostanziale anonimato grazie alla sempre più ampia disponibilità di sistemi di “anonimizzazione”, facilmente disponibili nel cosiddetto dark web.

Nel 2016 il C.N.A.I.P.I.C. – Centro Nazionale Anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture Critiche, nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto, ha gestito complessivamente 13.500 monitoraggi della rete, come nel 2015, che hanno riguardato infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale (pubbliche e private). Se il numero dei siti monitorati in questo ambito è rimasto invariato sono invece aumenti gli attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale 884 nel 2016 contro i 633 del 2015; cresciuti anche gli alert diramati per vulnerabilità riscontrate su sistemi informatici/ telematici o per minacce nei confronti degli stessi, nel 2015 non erano stati nemmeno mille mentre lo scorso anno stati 6.721.

Tra le attività investigative condotte dal Centro si segnalano 70 indagini avviate nel periodo in esame per un totale di 26 persone denunciate. Nel 2015 le indagini avviate erano state 55 e 24 le persone denunciate.

Passando al financial cybercrime, negli ultimi anni la società ha assistito ad un grosso incremento del mercato digitale. Ciò ha rappresentato delle grosse opportunità per gli operatori economici, ma ha anche attirato fortemente gli interessi criminali di singoli e gruppi organizzati.

Crimini di nuova accezione, quali il phishing o la clonazione logica di carte di credito/debito, realizzati tramite furti di identità digitali, non sono che la manifestazione più apparente di gravi e ricorrenti aggressioni su larga scala. Al fine di contrastare efficacemente tali reati, la Polizia Postale e delle Comunicazioni pu contare, in un contesto di partnership pubblico-privato, sulla piattaforma OF2CEN (On line Fraud Cyber Centre and Expert Network) per l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore.

Nell’anno 2016, proprio grazie alla piattaforma in questione, la Specialità ha potuto bloccare alla fonte un’elevata quantità di somme illecitamente sottratte ( 16.050.812,50) e recuperare € 150.416,00 della residuale parte relativa ai bonifici già disposti. Nel 2015 le somme recuperate erano state di 2,7 milioni di euro.

Nel settore del cyberterrorismo gli investigatori della Polizia postale e delle Comunicazioni hanno concorso con altri organi di Polizia e di intelligence nella prevenzione ed il contrasto ai fenomeni di eversione e terrorismo, sia a livello nazionale che internazionale, posti in essere attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e di comunicazione telematica.

Nell’ultimo anno, la strategia mediatica messa in campo dalle organizzazioni terroristiche di matrice religiosa islamista ha indotto la Specialità ad introdurre un costante monitoraggio della Rete per individuare forme di proselitismo e segnali precoci di radicalizzazione in rete, ma anche iniziative di natura razzista, xenofoba, sessuofobica, o comunque ispirate a reati di odio.

In questo settore sono aumentati gli spazi web verificati e quelli monitorati, passati addirittura da 580 ad oltre 435 mila ma sono calati i contenuti web oscurati su segnalazione della Polizia postale, 23 nel 2015 contro i 13 dello scorso anno.

In netto aumento invece il numero degli spazi web riconducibili al terrorismo, 71 nel 2015 e 394 nel 2016.

Sempre per quanto riguarda l’attività antiterrorismo triplicato il numero delle persone denunciate, passate da 3 a 9 mentre gli arrestati sono stati 2, uno nel 2015. Questi numeri sembrano però non riuscire a diffondere un reale senso di sicurezza nei cittadini in un momento storico in cui in Europa gli attacchi terroristici si fanno sempre più frequenti. Anche se la Polizia postale ci tiene a specificare che un fenomeno così vasto e complesso come il cybercrime, poi, non può certamente sconfiggersi solamente attraverso un approccio repressivo.

A cura di: Fabrizio Di Ernesto

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