ChatGPT: Il provvedimento del Garante Privacy e la reazione di OpenAI

Pochi giorni fa l’Autorità garante per la protezione dei dati personali ha stabilito “la misura della limitazione provvisoria del trattamento dei dati personali degli interessati stabiliti nel territorio italiano” (dal provvedimento del 30 marzo 2023) nei confronti di ChatGPT, pena l’emanazione di una sanzione pecuniaria che potrebbe arrivare fino a 20 milioni di euro.

Una decisione assunta in forza del GDPR, le cui prescrizioni si ritengono violate in quanto “non viene fornita alcuna informativa agli utenti, né agli interessati i cui dati sono stati raccolti da OpenAI, L.L.C. e trattati tramite il servizio di ChatGPT”.

Si contesta altresì la rilevata “assenza di idonea base giuridica in relazione alla raccolta dei dati personali e al loro trattamento per scopo di addestramento degli algoritmi sottesi al funzionamento di ChatGPT”, come pure “l’assenza di filtri per i minori di età di 13 anni” che “espone gli stessi a risposte assolutamente inidonee rispetto al grado di sviluppo e autoconsapevolezza degli stessi”.

In risposta al provvedimento, OpenAI ha scelto di ricorrere al geoblocking per disabilitare l’accesso al servizio per tutti gli utenti che risultino accedervi dall’Italia.

Per quanto provvisoria, la misura imposta ha riscosso l’attenzione dei media internazionali e suscitato numerosi interrogativi, alcuni di natura “tecnica” – relativi soprattutto alla possibilità di aggirare il divieto tramite VPN – e altri incentrati su valutazioni di carattere giuridico.

Tra questi ultimi, il più attuale riguarda la disparità di trattamento così determinata fra utenti italiani e altri cittadini europei: i quali, pur essendo ugualmente soggetti al Regolamento UE 2016/679, potranno continuare a utilizzare normalmente il servizio, a meno di simili decisioni da parte delle loro autorità nazionali.

In attesa di sviluppi rispetto all’istruttoria in corso e agli esiti del ricorso presentato da OpenAI contro il provvedimento del Garante, ChatGPT si conferma come uno strumento che continuerà a far parlare ampiamente di sé nei mesi a venire.

A cura della Redazione

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