Cyber Warfare, Cyber Defence, Cyber Terrorismo: questo e molto altro al Cyber Crime Conference 2018

Manca pochissimo all’appuntamento primaverile con la sicurezza informatica. Il Cyber Crime Conference – giunto alla sua nona edizione – si terrà a Roma il prossimo 18 aprile, presso l’Auditorium della Tecnica all’EUR.

La cybersecurity è il tema del momento: lo scorso anno si sono verificati oltre 159,000 attacchi, con perdite per le aziende che si stimano intorno ai 12 milioni di dollari. Per l’Italia il costo è stato di “soli” 7 milioni, ma la Polizia Postale parla di oltre 1000 attacchi che hanno interessato le nostre infrastrutture critiche nel corso dell’anno.

Un quadro che – oltre a preoccupare – testimonia l’importanza di tenere alta l’attenzione a fronte di minacce in vertiginosa evoluzione sul piano numerico ma soprattutto qualitativo.

Il 2017, infatti, è stato anche l’anno di NotPetya e Wannacry, dell’hackeraggio ai danni dell’NSA statunitense, del dilagare di ransomware sempre più mirati; i big data, insieme alle complesse fenomenologie imprenditoriali – Data collection, Data mining, Data breach – ad essi correlate, sono protagonisti del dibattito contemporaneo in tema di sicurezza, privacy e molto altro.

La Tavola Rotonda “Sistemi di Machine Learning, Blockchain, IoT e Big Data nelle mani dei Cyber Criminali – Come evolve il Cyber Terrorismo e quali sono i nuovi rischi per Stati e Industria” prevista in apertura della Cyber Crime Conference 2018 muove proprio dall’intento di ricostruire, tramite un confronto tra i maggiori esperti del settore, il ruolo giocato dalle più recenti tecnologie nel potenziare strumenti e strategie a disposizione dei bad actors di tutto il mondo; fra i quali gli emergenti attori Nation-State attivi sul fronte del Cyber Warfare incarnano un fenomeno che – per quanto minoritario – sintetizza efficacemente la complessità dello scenario contemporaneo.

L’integrità dei patrimoni informativi, principale risorsa dei nostri tempi (non a caso i Big Data vengono frequentemente definiti “the New Oil”, il “nuovo petrolio”), appare costantemente minacciata: dal cyberspionaggio a fini industriali al terrorismo via web, sono innumerevoli gli interessi in gioco nello scacchiere della rete globale. Per tutelare questi interessi che, nei tempi della digital transformation, coinvolgono ormai tanto il tessuto economico quanto la sicurezza di Stati e persone, si impongono strategie nuove e condivise.

Già da tempo esperti e addetti ai lavori concordano sulla necessità di un approccio integrato al rischio digitale, che combini le tradizionali risorse normative con gli strumenti tecnici più avanzati.

Se il GDPR europeo sulla protezione dei dati personali, di cui è ormai prossima l’entrata in vigore, fornisce un’utile cornice giuridico-procedurale entro cui promuovere modelli di cooperazione orizzontale e verticale tesi a migliorare i livelli generali della sicurezza informatica, sul piano tecnologico la nuova frontiera è rappresentata dall’intelligenza artificiale e dai suoi scenari applicativi (in particolare Deep e Machine Learning) che stanno significativamente ampliando le frontiere della Cyber Defence. Basti pensare alle reti “self-defending” o ai più recenti sistemi di Intrusion Detection and Protection System (IDPS) basati su tecnologie di Data Analysis and Remediation Engine (DARE), che sfruttano appunto Machine Learning e Big Data come strumenti per un monitoraggio costante della sicurezza delle reti; o ancora all’approccio proattivo su cui si basa la nuova categoria detta Deception technology.

Si parlerà anche di Disaster Recovery e Resilienza dei sistemi, nell’ottica di fornire alle aziende stimoli e proposte concrete per migliorare la propria strategia di cybersecurity.

Da sempre forte della cooperazione tra attori multisettoriali – Aziende, Forze dell’Ordine, Università – e dopo avere registrato un costante aumento di partecipanti nel corso delle precedenti edizioni, l’evento si conferma un appuntamento immancabile per chi opera ad alto livello nel settore della sicurezza informatica.

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