L’Europa approva l’AIA, il primo regolamento al mondo sull’Intelligenza Artificiale

Dopo due anni di negoziazioni, l’AI Act è realtà: con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni, il Parlamento UE ha approvato il nuovo Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale.

L’esame parlamentare non sembra aver apportato modifiche significative al testo votato dal Coreper lo scorso febbraio.

Confermati il generale approccio risk-based, gli obblighi di trasparenza a carico dei fornitori di servizi, l’introduzione dell’AI Office presso la Commissione e il divieto per le autorità statali di utilizzare tecniche di “social scoring”, predictive policing o riconoscimento biometrico nei luoghi pubblici.

Permane anche l’esclusione dal raggio applicativo del Regolamento dei sistemi impiegati a fini militari e di difesa nazionale, come pure degli strumenti usati per scopi di ricerca scientifica o rilasciati sotto licenze free/open source, a meno che non presentino particolari rischi ovvero rientrino nella definizione di General Purpose AI (GPAI).

Secondo il correlatore del Regolamento, l’eurodeputato italiano Brando Benifei, si tratta della “prima regolamentazione a livello internazionale che indica una chiara strada verso uno sviluppo dell’IA sicuro e basato sull’essere umano”.

Sebbene l’AIA sia effettivamente il primo atto normativo formalmente approvato in materia, la corsa alla regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale ha visto negli ultimi tempi l’adozione di numerosi standard tecnici e linee guida di organismi sovranazionali, testimoniando il comune sentire rispetto all’esigenza di individuare regole comuni rispetto a una tecnologia che esercita il proprio potenziale trasformativo pressoché in ogni ambito dell’esistenza umana.

L’ultimo passaggio di questo lungo iter è previsto ad aprile, quando il Consiglio europeo dovrà pronunciarsi sulla versione finale.

A partire dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE, decorreranno poi i 24 mesi al termine dei quali il Regolamento sarà pienamente applicabile in tutti gli Stati membri dell’Unione; un periodo piuttosto lungo, inteso – come già per il GDPR – per consentire ad aziende e Pubbliche Amministrazioni di adeguarsi a una disciplina estremamente pervasiva, ridefinendo le proprie policy e individuando le nuove figure richieste.

Sono tuttavia previste anticipazioni per alcuni divieti, codici di condotta e norme generali, nonché per gli obblighi relativi ai sistemi d’Intelligenza Artificiale “ad alto rischio”, che entreranno in vigore rispettivamente dopo 6, 9, 12 e 36 mesi dalla definitiva approvazione dell’AI Act.

A cura della Redazione

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