OT cybersecurity nella banking industry, trend 2022 tra sfide e soluzioni

Nell’ultimo biennio, il settore bancario ha affrontato profonde trasformazioni. Il proliferare di nuove operazioni digitali e la nascita di istituti di credito attivi esclusivamente online si sono rivelati fondamentali per offrire a persone e imprese un accesso costante ai servizi di pagamento e investimento, pur nell’impossibilità di recarsi fisicamente in filiale, soprattutto a seguito dell’impatto della pandemia su ogni modalità di vita e lavoro.

Avendo indubbiamente contribuito a migliorare la usability dei servizi, tutto lascia supporre che tale andamento proseguirà anche oltre il termine dell’emergenza sanitaria. Ma la migrazione digitale delle attività bancarie ha inevitabilmente aperto nuovi fronti di rischio; delineando uno scenario in cui conoscere le minacce e saper intercettare soluzioni tecniche innovative è fondamentale per poter erogare servizi efficienti, sicuri e all’altezza delle aspettative di mercato, in grado di proteggere tutti i punti di accesso che potrebbero diventare veicolo di minacce.

Cyber Security Threats e scenari di rischio nel settore bancario

Tra le aree maggiormente colpite dalle attività di cybercrime si annovera il Finance/Insurance, insieme a enti governativi e mondo ICT; proprio alle istituzioni bancarie e assicurative, infatti, era destinato oltre il 20% di tutti gli attacchi registrati nel 2021. Secondo alcuni studi il 70% delle violazioni aziendali ha origine negli endpoint.

E se i vari tipi di malware, soprattutto di tipo ransomware, veicolati da vulnerabilità tecniche o errori umani, si confermano i principali vettori di attacchi sempre più severi e mirati, viene osservata un’accresciuta sofisticazione rispetto a truffe e furti d’identità condotti tramite attività fraudolente di tipo phishing, smishing o BEC (Business Email Compromise).

Senza considerare le nuove tipologie di attacchi nate per insidiare le valute digitali.

Poiché i servizi finanziari risultano trasversali a tutti i settori, è evidente come l’aggiornamento di protocolli e policy di sicurezza vada considerato un’assoluta priorità se si desidera conservare la propria posizione sul mercato e tutelarsi, sul fronte economico e reputazionale, dalla preoccupante ascesa di un Financial Cybercrime sempre più organizzato.

Workstation, Remote workers, ATM e POS: come difendere l’infrastruttura bancaria

Nel settore bancario i rischi appaiono molteplici, così come gli asset coinvolti. Dalle postazioni dei dipendenti (in sede o da remoto, con un’ulteriore espansione della superficie da difendere) ai terminali ATM e POS, la distribuzione degli endpoint ha moltiplicato i punti d’accesso attraverso cui è virtualmente possibile raggiungere il cuore dell’organizzazione, imponendo nuove cautele anche e soprattutto in chiave di OT cybersecurity.

A tal fine vanno sintetizzate diverse esigenze, tra cui:

  • adottare un approccio Zero Trust alla sicurezza, soprattutto per i dispositivi critici (es. ATM), garantendone al contempo l’operatività e la necessaria manutenzione;
  • prevedere il costante monitoraggio e la gestione in tempo reale di tutti gli access point, con la possibilità di revocare o sospendere privilegi laddove risultino attività sospette (come manipolazioni dell’hardware o modifiche ai software);
  • consentire l’immediato rilievo e conseguente analisi, a fini di threat intelligence, di eventuali anomalie nei comportamenti degli utenti o nel traffico di rete;
  • implementare protocolli di intervento mirato per neutralizzare le conseguenze degli incidenti.

Cyber Incident Response: strategia difensiva e strumenti avanzati

Un panorama di rischio così articolato esige risposte altrettanto complesse: la formazione del personale e il monitoraggio costante delle reti, così come l’adozione degli strumenti tecnologici più avanzati – è il caso delle soluzioni Cloud-based – convergono tutte in una strategia di difesa che oggi dev’essere necessariamente dinamica e proattiva.

La piattaforma Lookwise Device Manager di Auriga, società europea leader nella fornitura di software e soluzioni tecnologiche per il mondo bancario e dei pagamenti, procede in questa direzione, integrando la protezione fisica e logica esercitata su ciascuna articolazione, centrale o periferica, dell’impresa. Questa soluzione offre diversi livelli di protezione in un’unica piattaforma, come la definizione di una procedura di whitelisting di processi eseguibili sull’ATM, che impediscono l’esecuzione di malware o software non autorizzati; la crittografia completa degli hard disk, che impedisce l’esecuzione di attacchi di reverse engineering, e la protezione dell’integrità del file system e dell’hardware.

Grazie a queste caratteristiche, la piattaforma LMD è un alleato ideale in un contesto in cui i leader della sicurezza sono chiamati a integrare le esigenze di prevenzione con la tempestività di risposta agli attacchi, con l’obiettivo di limitare il più possibile i rischi informatici a garanzia della protezione dei dati e dell’infrastruttura bancaria.

Uno strumento flessibile, collaudato e certificato per la prevenzione e gestione di possibili attacchi; senza mai sacrificare − anzi agevolando − continuità e qualità dei servizi in modo da conservare la fiducia dei clienti, il più prezioso asset di ogni organizzazione.

 

A cura della Redazione

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