Un approccio alla Governance dell’AI

Governance è una parola complicata e un po’ fumosa, perché essa include tutti i processi di governo aziendali. È il modo in cui le regole o le azioni sono strutturate, mantenute e regolamentate compreso il modo in cui viene assegnata la responsabilità. Garantire la governance dell’IA implica che l’IA sia spiegabile, trasparente ed etica. Queste tre parole significano cose diverse per organizzazioni diverse o funzioni all’interno delle stesse. Ad esempio, esiste una differenza tra una definizione tecnica e una definizione politica (o legale) di “trasparenza”.

Una politica di governance deve esistere, essere comunicata e interagire con il mondo che la circonda e all’interno dell’organizzazione. La governance dell’IA deve adattarsi al quadro generale della governance aziendale e, a volte, potrebbe essere necessario essere incentrata sulle macchine e non essere ottimizzata per gli esseri umani.

In generale, la governance IA include tutti i processi di governance: il modo in cui le regole o le azioni sono strutturate, mantenute e regolamentate e come sia attribuita la relativa responsabilità.

Possiamo riassumere tre fattori che sintetizzano gli aspetti di governance:

  • Misure: la capacità di misurare costi, valore, verificabilità e conformità;
  • Software e Dati: i dettagli sul codice software e sui singoli componenti dei dati;
  • Quadro aziendale: la necessità di adattarsi al quadro generale di governo dell’organizzazione.

La chiave è che, per tutte le organizzazioni, la definizione della governance dell’IA deve essere fatta con accuratezza e riflessione garantendo che la responsabilità sia trasparente e misurabile.

Di chi è a carico la responsabilità della governance dell’AI?

La domanda è complicata, perché oggi non esiste una sola persona unicamente responsabile e la risposta varierà in base alla definizione di governance dell’IA fatta da un’organizzazione. È opportuno che ogni responsabile sia informato sull’IA in tutte le funzioni aziendali, nel coinvolgimento dei clienti, nei prodotti e nella supply chain. La governance dell’IA deve essere pertinente e applicabile a tutti i leader di un’organizzazione, compresi anche ruoli funzionali e operativi di un’organizzazione.

Il CEO deve essere la persona responsabile della Carta della governance dell’IA (lo sponsor), nonché della chiara assegnazione di responsabilità all’interno dell’organizzazione e delle misure necessarie per il controllo.

I diversi ruoli funzionali all’interno di un’organizzazione devono essere inclusi nella governance dell’IA: ad esempio Il General Counsel, il CFO, il Chief Data Officer (CDO), il DPO.

Assegnare la responsabilità della governance dell’IA è essenziale. Senza chiare responsabilità, nessuno è responsabile.

Risulta quindi fondamentale definire correttamente i ruoli all’interno dell’organizzazione, così come porre delle misure sulla governance dell’AI.

La mancanza di misure risulterà allora un punto debole in qualsiasi organizzazione, anche perché non possono essere trasferite e incorporate in processi, sistemi e piattaforme (mancanza di controllo).

Quali misure allora sono rilevanti e di chi ne è la responsabilità? Alcune misure o metriche per la governance dell’IA diventeranno e dovranno diventare degli standard per le organizzazioni attraverso regole o procedure.

Di seguito alcuni dei KPI che le organizzazioni dovrebbero considerare:

  • Dati: misurare la tipologia, la discendenza, la provenienza e la qualità dei dati.
  • Sicurezza: dei dati, dei modelli e sul loro utilizzo. Consentire la comprensione della manomissione o dell’uso improprio degli ambienti IA.
  • Costo / valore: misurare il costo dei dati o anche il valore creato dai dati e dall’algoritmo.
  • Bias: sono richiesti KPI che possono mostrare bias di selezione o di misurazione, monitorandoli continuamente attraverso dati diretti o derivati.
  • Responsabilità: chiarezza di responsabilità, ruoli e coinvolgimento degli individui.
  • Audit: raccolta continua di dati, che in forma aggregata potrebbero costituire la base per audit e revisioni periodiche del
  • Tempo: le misure del tempo consentono una migliore comprensione dell’impatto nel tempo.

La governance dell’IA dovrebbe far parte di tutti gli ambienti di intelligenza artificiale e machine learning, con un approccio olistico permeato in tutta l’organizzazione.

Possiamo porci quattro domande di sintesi:

1) La IA è trasparente?

Come affermato in precedenza, se l’organizzazione dispone di IA, deve esserlo etica, spiegabile e trasparente. Ricordiamo che c’è una differenza tra trasparenza giuridica e tecnica. Se non si è in grado di rispondere a questa domanda, è il momento di riesaminare il software.

2) Chi è responsabile?

Attenzione: la responsabilità non ricade nelle mani di un unico ruolo, ma anche a ruoli funzionali come membri del consiglio di amministrazione, amministratori delegati, CFO, CDO e consulenti legali; ricorda di incorporarli nella governance dell’IA della tua organizzazione.

3) Quali misure chiave dovresti considerare?

Ci sono diverse misurazioni che bisogna considerare quando si misura la governance dell’IA all’interno dell’organizzazione, il tutto a seconda di come questa viene definita.

4) Hai messo in atto un framework di analisi?

Se la risposta a questa domanda è no, è opportuno considerare l’installazione un robusto framework che misuri automaticamente – o anche manualmente – la governance dell’IA relativa ai modelli e ai dati.

Per rispondere all’ultima domanda possiamo utilizzare il framework sviluppato e indicato nel precedente articolo Modello di autovalutazione relativo a un sistema di Intelligenza Artificiale, che illustra come attraverso una metodologia che si ispira al CSF NIST (attraverso le funzioni, categorie e sottocategorie) sia possibile effettuare un’autovalutazione relativamente ai 7 principi dell’AI:

  1. supervisione umana;
  2. robustezza e sicurezza;
  3. privacy, controllo e gestione dei dati;
  4. trasparenza;
  5. diversità, correttezza, assenza di discriminazione;
  6. benessere sociale e ambientale;
  7. responsabilità.

Concludendo, come tutti i processi che impattano sull’organizzazione aziendale, sugli utenti e sui clienti, anche la AI necessità di un processo di governance generale che – attraverso un approccio olistico – possa garantire la piena comprensione e coscienza delle attività implementate e dell’impatto delle stesse.

 

Articolo a cura di Stefano Gorla

Profilo Autore

Consulente e formatore in ambito governance AI, sicurezza e tutela dei dati e delle informazioni;
Membro commissione 533 UNINFO su AI; Comitato di Presidenza E.N.I.A.
Membro del Gruppo di Lavoro interassociativo sull’Intelligenza Artificiale di Assintel
Auditor certificato Aicq/Sicev ISO 42001, 27001, 9001, 22301, 20000-1, certificato ITILv4 e COBIT 5 ISACA, DPO Certificato Aicq/Sicev e FAC certifica, Certificato NIST Specialist FAC certifica,
Referente di schema Auditor ISO 42001 AicqSICEV.
Master EQFM. È autore di varie pubblicazioni sui temi di cui si occupa.
Relatore in numerosi convegni.

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